Neisson
Neisson
By Velier
La collaborazione con Neisson è iniziata nel 2005, dopo un lungo corteggiamento a Claudine Neisson-Vernant. Oggi Grégory, figlio di Claudine, ha proiettato la Neisson ai vertici mondiali della qualità. Ed è mia personale opinione che la Neisson sia la migliore distilleria al mondo. Tra le ragioni, ci sono la conversione al biologico, il lavoro agricolo, gli studi sui lieviti naturali, le lunghe fermentazioni, la distillazione condotta da Gregory stesso, minuto per minuto, gli studi che hanno portato agli invecchiamenti in ex botti Neisson. Da parte mia, non ho mai bevuto un rum di questa distilleria a cui abbia trovato un minimo difetto e sono convinto che, un giorno, ogni bottiglia di Neisson sarà un tesoro per i collezionisti.
Overview
Storia
La storia di Neisson inizia nel 1932, quando i fratelli Adrien e Jean Neisson acquistano sulla costa nord-ovest della Martinica l’habitation La Thieulbert, una tenuta di 20 ettari coltivati a canna da zucchero. Ad aprire la prima distilleria è Adrien, mentre il fratello Jean – che studia chimica a Parigi – apre con la moglie una società di import-export, che distribuisce il rum di famiglia. Da subito, il distillato si fa riconoscere per la forma squadrata iconica della bottiglia “Zèpol Karé”, ancora oggi utilizzata da Neisson. Nel 1952, iniziando a interessarsi anche alla produzione, Jean disegna una nuova colonna di distillazione “Savalle” in rame, che gioca ancora oggi un ruolo fondamentale nel gusto dei rum Neisson. Venuti a mancare prematuramente entrambi i fratelli all’inizio degli anni Settanta, la distilleria passò quindi nelle mani della sorella Gabrielle, aiutata dal master distiller Emmanuel Frédronic. Ma la vera nuova vita della distilleria, segnata da una serie di successi, inizia nel 1995, quando Claudine, figlia di Jean, prende le redini dell’azienda insieme al figlio Grégory, che oggi segue personalmente ogni aspetto della produzione.
Metodo di produzione
La prima caratteristica di Neisson è la coltivazione della canna da zucchero con metodi sostenibili. Grégory Neisson può essere considerato un pioniere in questo, dal momento che oggi quasi tutta la sua produzione ha ottenuto la certificazione Bio, o sta seguendo il processo di conversione. Le canne coltivate nella tenuta includono alcune delle migliori varietà concesse nel disciplinare della Aoc Rhum Agricole Martinique, come Cannelle, Zikak, Rouge, e persino una parte della rarissima Cristalline non ibridata. Dopo un taglio parzialmente manuale, la canna viene pressata in distilleria; il succo viene messo in fermentazione, utilizzando un ceppo di lieviti selezionati a partire da quelli autoctoni delle canne di Neisson. Dopo una lunga fermentazione che raggiunge le 96 ore, si produce un fermentato di canna unico, pronto per essere distillato nella famosa colonna Savalle di Jean Neisson. Il risultato è un liquido al grado massimo di 72/73°. L’imbottigliamento del rum bianco segue sempre un lento riposo. Per l’invecchiamento, che avviene totalmente in clima tropicale, vengono usati diversi tipi di botti o foudres, ma anche legno nuovo.

Focus
La fermentazione con i lieviti selezionati a partire da quelli autoctoni è un processo fondamentale, capace di trasmettere la ricchezza aromatica che le canne prendono fin dal sottosuolo. La colonna di distillazione Savalle di Jean Neisson è uno dei tasselli più importanti della produzione, ed è una vera e propria opera d’arte, non solo dal lato estetico ma anche come lavoro di ingegneria: fu disegnata con delle specifiche ben precise, che contribuiscono in maniera importantissima al gusto del rhum agricole. La colonna prevede una caldaia di ricezione dei vapori proprio alla base, il che permette di avere un’evaporazione più dolce e una perfetta gestione dei tempi di distillazione. È poi costituita da 15 piatti di separazione dei vapori, e altri 5 per la rettifica dei vapori.
L’imbottigliamento dei rum bianchi avviene dopo un riposo che va da uno a quattro mesi, in tini di acciaio. I diversi tipi di recipienti utilizzati per l’invecchiamento sono botti ex bourbon o legni francesi, di piccola taglia, oppure foudres di grande capacità per gli invecchiamenti più brevi, fino alla “nuova frontiera” dei legni nuovi, che Grégory Neisson è stato fra i primi a utilizzare. L’invecchiamento, totalmente in clima tropicale, avviene nelle due warehouse adiacenti alla distilleria, con un microclima decisamente particolare, e ha un effetto unico sui liquidi che riposano nei barili. Anche e soprattutto grazie a Claudine Neisson, il rhum agricole ha vissuto una svolta epocale nel 1996, quando venne finalizzato il percorso per la creazione della Appellation D’Origine Controllée Rhum Agricole Martinique, una disciplinare che fissa tutte le regole sul processo di produzione del rhum agricole, partendo dalla coltivazione delle diverse varietà di canna da zucchero, fino ad arrivare alla messa in bottiglia.
Prodotti
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