La grande svolta ecologica di ecoSPIRITS è finalmente realtà anche in Italia
Un breve viaggio tra i locali che hanno deciso di cominciare la rivoluzione nella catena distributiva dei distillati.
Di ecoSPIRITS abbiamo già parlato alla vigilia del suo lancio in Italia, e ne parleremo ancora molto nel futuro.
Di sicuro questa tecnologia innovativa ha suscitato subito molto interesse, promettendo di rivoluzionare la catena distributiva dei distillati. Al centro del progetto ci sono gli Ecotote, recipienti riutilizzabili che rendono possibile un’importante riduzione delle tradizionali bottiglie a uso singolo, eliminando anche il contorno di tappi, etichette, cartoni e imballi in plastica che quotidianamente devono essere smaltiti.
Questo sistema già multipremiato a livello internazionale rappresenta una vera soluzione globale alla crisi dei rifiuti monouso, garantendo una riduzione tra il 60 e il 90% nelle emissioni di anidride carbonica derivanti dal confezionamento, dalla distribuzione e dal consumo di vino e distillati. Nel dettaglio, la tecnologia ecoSPIRITS permette di risparmiare in media 30 grammi di emissioni di CO2 per ogni cocktail, senza contare gli ulteriori 120 grammi di CO2 per ogni cocktail assorbiti dagli alberi piantati con il Forest Program: in totale arriviamo a 150g di CO2 per cocktail, che equivale a oltre un chilometro percorso in automobile.
Considerando che, per ogni volta che un Ecotote viene riempito si possono preparare oltre 100 cocktails, si può comprendere agevolmente l’entità del beneficio generato da questa tecnologia.
Ogni ciclo Ecotote richiede una media di 6 bottiglie e mezzo in meno, garantendo il risparmio del 35% dello spazio, con il 95% di spazzatura in meno.
*calcolato su un emissione media di 141g co2 per Km (dato prudenziale rispetto alla media italiana 2016 di 110g co2 per Km)
https://www.lifegate.it/facile-emissioni-co2-regioni
Tra i primi ad aderire al sistema sono stati i produttori di Engine Organic Pure Gin, Portofino Gin, Hampden Estate Jamaican Rum, Clarin Communal Haiti Rum, Cachaça Yaguara, Los Arcos, T&T e Widges.
Il sistema ecoSPIRITS è oggi presente in 23 paesi, con oltre mille locali che hanno già aderito, tra bar appartenenti ai World’s e Asia’s 50 Best, ristoranti stellati Michelin e hotel prestigiosi.
Anche in Italia, per il lancio del progetto, è stato selezionato un numero limitato di locali, che quest’estate ha ricevuto gli Ecotote, e che rappresenta un vero e proprio nucleo di pionieri visionari. Locali differenti tra loro e in punti diversi del nostro Paese, uniti nella volontà comune di alimentare una rivoluzione ecologica senza precedenti nel settore dei distillati.
Grazie a loro sono già stati piantati 200 alberi nei progetti di riforestazione e salvaguardia della biodiversità in Tailandia, Borneo e Sumatra. Questo significa 20 quintali di rifiuti in meno nelle nostre discariche e centri di raccolta, e 20 000 chilometri di auto compensati. E siamo solo all’inizio…
I locali coinvolti
Gli hotel che hanno aderito
Alcune delle persone responsabili di questi locali ci hanno raccontato perché hanno scelto ecoSPIRITS e come si trovano.
Alex Frezza è da anni uno dei barman più rispettati e talentuosi del mondo e il suo L'Antiquario di Napoli un tempio del buon bere; anche qui gli Ecotote renderanno ogni cocktail decisamente più sostenibile per l'ambiente.
“Mi piace questa tecnologia perché è molto versatile, può essere adattata a tante cose”, ci racconta Alex. “Io ci vedo anche tanti sviluppi futuri cui magari non abbiamo ancora pensato. Penso per esempio a cosa potrei mettere in questi fusti, a cosa potrei servire al bar. È una cosa essenziale ma allo stesso tempo molto duttile. Ho scelto ecoSPIRITS perché è un progetto nato dal basso, dalle esigenze dei bartender, e perché mi aiuta molto nello stoccaggio, nella preparazione degli ordini: è insomma una cosa estremamente pratica, e in più ha un utilissimo risvolto ecologico, che di solito è molto difficile da integrare nei bar”.
A Bogliasco, appena fuori Genova, Il Bistrotto è il locale più blu della Riviera ed è stato un bar storico, in attività dal 1982. Francesco Tiraoro, uno dei tre titolari dal 2018, ci spiega così la sua scelta:
“Noi del Bistrotto abbiamo scelto ecoSPIRITS perché, da quando abbiamo aperto il locale, abbiamo sempre avuto un occhio di riguardo per tutto ciò che era legato alla sostenibilità e all’impatto sull’ambiente. Dall’inizio avevamo già tolto la plastica in ogni sua forma, e quindi abbiamo preso la palla al balzo. L’idea ci piaceva molto, e inoltre va detto che è un sistema davvero comodo per chi come noi ha un locale tendenzialmente ridotto nelle dimensioni, perché semplifica parecchio il magazzino”.
Gli Ecotote sono arrivati anche presso il torinese Puntosette, cocktail bar con cucina dinamico e fantasioso. Ecco cosa ci racconta Alessio Cogerino:
“Abbiamo scelto ecoSPIRITS per la sua innovazione prima di tutto, poi perché si va a risparmiare spazio in magazzino. È inoltre molto comodo e adatto a qualsiasi utilizzo, sia in pre-batch che per riempire la bottiglia in staggera. Ma soprattutto l’abbiamo scelto perché con queste iniziative sentiamo di poter fare dei piccoli passi nell’aiuto all’ambiente, andando a diminuire notevolmente la quantità di vetro, tappi, etichette, con l’obiettivo di inquinare sempre meno. Insomma, anche il bar può fare la sua parte!”
Sempre a Torino, il Lounge Bar Piano 35 propone una selezione di drink innovativi con una vista mozzafiato sulla città. Il Bar Manager Ansony Murcia ci spiega il perché di una scelta:
“ecoSPIRITS è un progetto che aveva attirato la nostra attenzione qualche mese prima che iniziasse a essere distribuito in Italia. Avevamo provato a contattarli, ma al tempo non avevano partner sul territorio nazionale. Appena abbiamo scoperto che Velier aveva deciso di abbracciare il progetto, non abbiamo avuto dubbi che dovesse entrare nel DNA di Piano 35. ecoSPIRITS entra in totale sintonia con il luogo nel quale lavoriamo: una serra bioclimatica a 150 metri di altezza, in una struttura che da anni vince il premio Lead Platinum come una delle strutture più ecologiche d’Europa. È inoltre un progetto che ci offre la possibilità di riflettere seriamente sul concetto di spreco nel nostro settore lavorativo, oltre che di ampliare la nostra visione di funzionalità sul lavoro. Gli Ecotote sono pratici durante il servizio al bancone, e permettono di salvare spazio. I motivi principali per cui ci piace il progetto sono la praticità, grazie al suo packaging lineare e salvaspazio, la sostenibilità concreta e la responsabilità.”
È dal 2016 che il Three Monkeys di Imperia porta avanti con costanza un lavoro di ricerca sui distillati e anche sulle avanguardie vinicole. I bartender Antonella Bellini, Niccolò Corticelli e Giorgio Rosati hanno le idee chiare:
“Abbiamo scelto EcoSPIRITS perché siamo sempre stati sensibili a questo tema e abbiamo, nel nostro piccolo, cercato di fare sempre delle scelte che andassero a favorire il riutilizzo. Con EcoSPIRITS abbiamo trovato una bella soluzione, pratica e con spirits di qualità . È un circolo virtuoso che ci ha conquistato subito, e del quale vogliamo far parte. Di questo sistema ci piace la semplicità di utilizzo, che non davamo per scontata, ma usandola nel quotidiano è estremamente pratica, oltre che ecologica”.
Anche il Sud Italia è protagonista della sperimentazione visionaria di EcoSPIRITS: a Lecce l'atmosfera vintage del Saloon Keeper 1933 ha incontrato il futuro, e gli Ecotote si sono così accomodati a fianco di paralumi e credenze anni '20. Ci racconta Cristian Pellegrino:
“Io sono sempre stato un velierista: ho sempre sposato tutte le idee di Velier, a partire dall’acquisto di nuovi prodotti nel catalogo e dal modo di ragionare di Luca Gargano. Non potevo quindi non far parte di questo progetto all’avanguardia, sia perché si va a risparmiare sul consumo del vetro, sia perché anche nei trasporti porta dei benefici, senza dimenticare tutto il discorso ecologico. Poi a me piace provare nuove idee e far parte di nuovi progetti, quindi ho accolto con vero piacere questa ‘convocazione’ da parte di Velier".
Proseguendo verso sud, è il Sunset Beach Club a portare a un passo dallo splendido mare calabrese di Palmi la tecnologia di queste damigiane del Terzo Millennio. “Siamo molto attenti e attivi sul green, lavorando a contatto diretto con la natura, il mare e la spiaggia”, dice Domenico Lamanna.
“La questione ci tocca insomma da vicino, quindi da qualche anno cerchiamo di fare molta attenzione a questa tematica – da noi infatti cannucce e bicchiere sono solo in carta per il servizio spiaggia. Naturalmente, quando ci è stato proposto questo progetto, non abbiamo esitato un secondo a dire sì. Questo sistema è utile all’ambiente e allo stesso tempo è smart: cliccando sul tastierino hai direttamente la dose desiderata. In questo caso la tecnologia aiuta l’ambiente".
A Reggio Calabria, il Piro Piro è un luogo dove la tradizione abbraccia la sperimentazione, in un ambiente sofisticato e dinamico. Laura Saraceno esprime così la sua soddisfazione nella partecipazione al progetto:
“Perché ogni goccia può diventare oceano… e nei nostri cocktail, da oggi, i nostri clienti potranno trovare anche una speranza per un futuro più green e più sostenibile”.