La rivoluzione nella catena distributiva degli spirits parte da Velier ed Ecospirits
Il complesso ecosistema in cui viviamo è fatto di equilibri e risorse, che devono essere salvaguardate costantemente per poter avere un futuro sereno. Il riscaldamento globale, l’inquinamento, le catastrofi naturali sono solo alcune delle conseguenze della nostra mancanza di attenzioni e cura nella questione ambientale.
È sulla scia di queste preoccupazioni sempre più incalzanti che Velier ed Ecospirits hanno deciso di unire le forze nel nome della sostenibilità. Con l’obiettivo di ridurre in maniera drastica le emissioni di gas serra e dei rifiuti, Ecospirits rappresenta un innovativo sistema di distribuzione circolare che sfrutta la prima tecnologia al mondo finalizzata a eliminare l’utilizzo del vetro a perdere per gli spirits. Fondata a Singapore nel 2018 da Paul Gabie, questa azienda è attualmente in espansione nei mercati di tutto il mondo.
Per la Velier Luca Gargano ha commentato così l’accordo: "Sono molto orgoglioso di portare in Italia la tecnologia di ecoSPIRITS. Gli italiani hanno una lunga e intensa storia nella produzione e nel consumo di alcolici, e da consumatori sono molto sofisticati e sempre alla ricerca di prodotti nuovi e sorprendenti. Inoltre, c'è un impegno a livello nazionale per lavorare verso un futuro sostenibile: c'è una vera e propria sete di soluzioni sostenibili in tutto il settore. L'innovativa tecnologia a circuito chiuso di ecoSPIRITS affronta numerosi problemi legati ai rifiuti e alla catena di approvvigionamento, fornendo al contempo una maniera di servire elegante."


Iain McPherson, Direttore delle Vendite per l’Europa di ecoSPIRITS, ha aggiunto: “Ammiriamo da tempo la reputazione di Velier per l'innovazione e la qualità. I nostri partner di ecoSPIRITS France, La Maison du Whisky, ci hanno presentato Luca, e il resto è stato storia, come si suol dire. Abbiamo lavorato a stretto contatto con Luca e il suo team nell'ultimo anno, e non potremmo essere più entusiasti di lanciare insieme questa piattaforma. Abbiamo una visione condivisa di un futuro sostenibile nel mercato italiano degli alcolici, e disponiamo delle competenze e delle risorse comuni per contribuire alla realizzazione di questa visione."
Una gamma di spirits sarà immediatamente disponibile in formato ecoTOTE™ low waste, tra cui Engine, Portofino Dry Gin, Hampden Estate Jamaican Rum, Clairin Communal Rum di Haiti, Yaguara Cachaça e Los Arcos Destilado de Agave.
Il funzionamento è intuitivo: al centro del progetto ci sono gli Ecotote, recipienti antiurto costituiti all’esterno da plastica stampata a iniezione e da vetro all’interno, più due supporti in acciaio – tutto riciclabile - che costituiscono un avveniristico sistema di vuoto a rendere, legato a una tecnologia avanguardistica e sostenibile. Ogni Ecotote, che ha una capacità di 4,5 litri, viene sanificato e riempito direttamente da Ecospirits in impianti semiautomatizzati che si chiamano Ecoplant, e poi consegnato al cliente al posto della tradizionale cassa di bottiglie.
Questo sistema permette ai gestori di attività di scegliere la sostenibilità senza i costi aggiuntivi che in altri ambiti spesso comporta. Grazie ai benefici dell’economia circolare vengono eliminate attività a basso valore aggiunto e alto impatto, come la raccolta di vetro, cartone e plastica destinati al trasporto in discarica, oltre al riassortimento e la pulizia in seguito alla rottura di bottiglie in magazzino, ciascuna di forme diverse e ingombranti. A livello ambientale, inoltre, dobbiamo considerare che il riciclo delle singole bottiglie è molto più complesso di quanto si possa pensare, e non così tanto ecologico come appare a prima vista: il vetro della bottiglia non è vergine ma sporco, per cui va sottoposto a una serie di procedimenti prima di tornare nel circuito; occorre separare il vetro dalla carta del cartone e delle etichette, dalle capsule e dagli imballi di plastica, da eventuali graffette di ferro: tutti questi componenti vanno riciclati separatamente, e richiedono spostamenti e conseguenti emissioni di anidride carbonica. Riutilizzare, insomma, è molto più ecologico che riciclare, e ogni Ecotote è studiato appositamente per durare decenni senza poi dover essere buttato.
Ogni Ecotote può essere utilizzato a discrezione del bartender, o tramite un apposito becco dosatore per fare “decanting” del prodotto nelle singole bottiglie o tramite dosatore Smart Pourer, che garantisce un miglior controllo del dosaggio ed è quindi un perfetto supporto alle mescite, e un aiuto per la preparazione di cocktail senza sprechi. Con lo Smart Pourer è possibile versare porzioni da 40 e 50 ml, con grande accuratezza nella versata. L’Ecotote ha ben visibile l’etichetta originale del prodotto che vi è contenuto, per cui si può senz’altro pensare di versare la dose necessaria per i cocktail senza passare dalla bottiglia. È possibile comunque, per chi preferisce, mantenere intatto il gesto del pouring e l’identità del brand, ma con una singola bottiglia nella bottigliera, unendo quindi nello stesso tempo la sostenibilità tramite il “decanting”. Allo scopo di aumentare la sicurezza ed efficienza del processo circolare, gli Ecotote vengono monitorati attraverso un sistema di tracciamento basato sul QR Code.
La piattaforma Ecospirits è nuova, flessibile e aperta, ed è un perfetto esempio di come la tecnologia possa convivere in armonia con l’artigianalità. L’investimento richiesto per accedere a questo sistema è infatti alla portata anche dei produttori più piccoli, che spesso non riescono a sostenere le spese per lo sviluppo di pratiche sostenibili utilizzate invece dai grandi gruppi. Nella continuazione di questo circuito virtuoso, la produzione di spirits di alta gamma diventerà più conveniente, e permetterà una riduzione dei prezzi vantaggiosa anche per i locali.
In un quadro più ampio, con Ecospirits è possibile raggiungere alcuni obiettivi fondamentali, a partire dalla drastica riduzione del carbon footprint – vale a dire il parametro che permette di determinare gli impatti ambientali delle attività umane sul cambiamento climatico. Secondo le stime, questo sistema permetterà di ridurre il 91% circa del carbon footprint legato al packaging e alla distribuzione, facendo sì che l’esperienza nei bar, ristoranti e hotel diventi un piacere puro, senza il pensiero di incidere sul surriscaldamento globale e anzi, aggiungendo la consapevolezza di fare la propria parte, scegliendo di bere in maniera verde.
L’impatto sulla logistica, inoltre, permetterà di ridurre la produzione e movimentazione di bottiglie di vetro attraverso tutta la catena, dalle distillerie ai bar e poi agli impianti di smaltimento. In un’epoca caratterizzata dall’inflazione spinta dai costi energetici, dai congestionamenti nelle reti di trasporto navale, dalla scarsità di materiali grezzi, questo progetto può contribuire in maniera importante a ridurre la dipendenza del settore da fattori esterni.
Ecospirits, inoltre, finanzia la riforestazione per compensare l’impatto di carbonio della propria produzione di hardware: per ogni Ecotote prodotto viene piantato un albero.
Attualmente, ogni anno nel mondo vengono prodotti circa 40 miliardi di bottiglie di vetro destinate agli spirits, con una produzione di 22 milioni di tonnellate di emissioni di CO2. Ecospirits è in grado di risparmiare, per ogni bottiglia eliminata grazie alla sua tecnologia, almeno 550 grammi di emissioni di CO2 – 30 grammi per ogni cocktail.
Il settore, in lenta ripresa dai danni subiti a causa della pandemia, ha la concreta possibilità di avanzare verso un futuro più sostenibile, caratterizzato da ridotti costi di produzione, minori emissioni di CO2 e scelte di consumo più etiche.
Il nostro paese ha un’urbanizzazione antica e fragile, oltre a un’importante vocazione al turismo sostenibile: ogni anno 94 milioni di turisti stranieri scelgono di fare le proprie vacanze qui. Tra gli importanti impegni presi per affrontare il cambiamento climatico, inoltre, vanno menzionati un piano per ridurre le emissioni di carbonio del 60% entro il 2030, e l’introduzione della sostenibilità come materie obbligatorie a scuola.
Con la sua partecipazione a questo progetto, già attivo in Francia, Regno Unito, Norvegia e Germania, l’Italia fa un altro passo in avanti verso l’attenzione all’ambiente e la conservazione del suo patrimonio.