Caroni: un libro enciclopedico per raccontare tutto su un rum leggendario


4 agosto 2022

Vi presentiamo un nuovo, straordinario libro dedicato al Caroni: quasi un’enciclopedia in due volumi che raccoglie la storia e le informazioni complete su questo rum «che un tempo nessuno voleva e che ora è una vera e propria leggenda».

Con un’intervista in esclusiva all’autore, Steffen Mayer.

Libro Caroni, storia di un rum leggendario

Dopo cinque anni di lavorazione, Steffen Mayer ha finalmente dato alle stampe un testo imperdibile per i veri appassionati: un imponente libro diviso in due volumi raccolti in cofanetto, dal prestigioso formato orizzontale di 36 x 21 cm, realizzato in Italia, per un totale di 1136 pagine e un peso complessivo di ben 9,4 kg. 

Come tutti gli appassionati ed esperti sanno bene, sul Caroni sono circolate e ancora circolano molte informazioni inattendibili. Questo perché l’ormai famosissima distilleria di Trinidad, quando era aperta, era considerate piuttosto insignificante nel mondo dei rum, dal momento che produceva principalmente per il mercato di zona, per cui erano poche le informazioni prodotte su di essa. Tutto è cambiato solo nel 2004, con la riscoperta delle botti a Trinidad da parte Luca Gargano, che successivamente ha valorizzato e fatto conoscere al mondo intero questo straordinario rum. E così oggi, data la sua fama e la difficoltà nel reperire notizie attendibili, molte storie che circolano sul Caroni sono false, imprecise, a volte sono vere speculazioni basate su mezze verità. 

Per queste ragioni, il doppio volume firmato da Steffen Mayer è da accogliere come un libro particolarmente prezioso per gli appassionati e i collezionisti. 

Libro Caroni, storia di un rum leggendario

Il testo di Mayer è infatti basato su documenti e testimonianze dirette, grazie alle quali riesce a raccogliere una quantità enorme di informazioni, probabilmente la totalità di quelle attualmente reperibili sul Caroni. 

Per realizzarlo, Mayer ha parlato con tutti i direttori della distilleria Caroni dal 1980, con Vijay Ramnarine, che si è occupato della distillazione, e con l'assistente del direttore del laboratorio, che ha lavorato anche sotto Rudy Moore fino alla fine. Anche grazie a loro, ha quindi ampliato la raccolta di documenti originali, oltre agli svariati dettagli su botti e bottiglie su cui circolavano falsità o di cui si sapeva comunque poco. 

Attraverso le sue ricostruzioni molto attente, Mayer è così arrivato a fornire addirittura più informazioni di quanto ci si aspetterebbe: dai dettagli sulla fermentazione, alle influenze che ha subito il rum Caroni negli anni, e ancora, con quali metodi di distillazione è stato realizzato, quali marchi di rum sono stati prodotti oltre a LTR e HTR e come sono stati realizzati, se esistono bottiglie con dati inesatti o altre informazioni errate, e che fine hanno fatto le oltre 18.000 botti. 

Ma prima di arrivare a questo, e fin dalle premesse, Steffen Mayer racconta l’importanza del Caroni all’interno della storia del rum: un’importanza che è anzitutto culturale, se si considera il rilievo emblematico e iconico del Caroni. Sappiamo infatti che ogni sorso di questo rum è un frammento di storia: una rarità che «ha plasmato Trinidad per quasi un secolo», come scrive lo stesso Mayer. 

Libro Caroni, storia di un rum leggendario
Libro Caroni, storia di un rum leggendario

Nel complesso, i due volumi offrono dunque uno sguardo approfondito all'intera industria del rum, passata e presente. E, per far capire l’importanza storica del Caroni all’interno di questo mondo, Mayer racconta anzitutto il suo primo incontro personale con il rum in generale e con il Caroni in particolare, incontro avvenuto nel 2013 letteralmente per caso, con l’acquisto di una bottiglia della quale non conosceva ancora l’importanza. 

Da allora, quella di Steffen Mayer è diventata una passione tale da portarlo fin qui, ovvero fino a essere uno dei maggiori esperti in materia, e oggi autore di questo straordinario doppio volume. 

Il libro ripercorre poi, passo per passo, la lunga e articolata storia del Caroni, tanto quella della distilleria quanto quella delle botti e degli imbottigliamenti, offrendo dettagli preziosi, documenti e ricostruzioni. Racconta così la scomparsa dell'industria della canna da zucchero e della distilleria a Trinidad, mostrando le vicende da diverse angolazioni: da quella della popolazione locale a quella dei dipendenti, passando per l’ultima distilleria di Trinidad, Angostura. 

A seguire, Mayer racconta quindi l'incredibile scoperta nel 2004 dello stock di botti da parte di Luca Gargano, il ruolo fondamentale di Rudy Moore, la valutazione delle botti da parte di Carsten Vlierboom di EA Scheer. 

Al “nostro” Luca e alla Velier, Mayer dedica un’ampia sezione, ripercorrendo non solo la vicenda del ritrovamento delle botti abbandonate, ma anche il successivo lavoro per la sua valorizzazione e diffusione, senza tralasciare informazioni tecniche sugli imbottigliamenti Velier-Caroni e offrendo anche uno sguardo complessivo alla filosofia di Luca Gargano e sul suo ruolo centrale nella storia di questo distillato. 

Mayer passa quindi a illustrare la produzione del rum in generale e le particolarità del rum di Trinidad. È qui che il libro svela i metodi di fermentazione e distillazione del Caroni; i processi di invecchiamento; le età e le tecniche di conservazione e imballaggio; e rivela anche “gli ultimi enigmi” degli alambicchi e delle attrezzature della distilleria Caroni.

Libro Caroni, storia di un rum leggendario

Ampio e dettagliato spazio è dedicato naturalmente agli imbottigliamenti: qui il lettore e il collezionista possono trovare immagini e informazioni su ogni bottiglia di Caroni. Le illustrazioni sono complete di tutti gli imbottigliamenti originali conosciuti prima della chiusura e di tutti gli imbottigliamenti dopo la chiusura. I dati e le immagini sono affiancati poi da molte informazioni aggiuntive, come il numero corretto di bottiglie per imbottigliamento - un dato che molti collezionisti attendevano da tempo con impazienza -, e informazioni di base sugli imbottigliatori.

In questa sezione del libro, Mayer sensibilizza anche il collezionista di rum a molte problematiche, a partire dall'acquisizione e conservazione delle bottiglie fino al riconoscimento delle contraffazioni, al quale è dedicato un intero capitolo.

Uno spazio importante per gli appassionati è anche quello relativo alla qualità delle diverse bottiglie. Perché, per citare Steffen Mayer: «Caroni non è solo Caroni, ci sono enormi differenze di qualità e ci sono molti più marchi oltre a HTR e LWR. Mi rendo conto che il rum Caroni sta diventando sempre più raro ogni volta che se ne beve un bicchiere e io sono una persona disposta a pagare troppo per le bottiglie, per poterle assaggiare e sapere di cosa parlo. Ma quando ho visto cosa possono spendere alcune persone per bottiglie di Caroni che sono "discutibili" in termini di qualità, ho pensato che con questo libro potevo aiutare a sensibilizzare i lettori sull'acquisto più consapevole».

Il libro Caroni – 100% Trinidad Rum è in edizione limitata: ne sono state stampate soltanto 2.072 copie, tutte numerate singolarmente. Il libro è multilingue, con testi in inglese, tedesco, francese e italiano.


L’intervista

Steffen, la tua passione per il Caroni è nota. Puoi raccontarci com’è cominciata?

Un giorno ho ordinato una bottiglia di rum, e per non pagare le spese di spedizione ho aggiunto un’altra bottiglia al carrello: era un Caroni 1996. All’epoca non conoscevo Caroni, ma ho trovato interessante quello che ho letto sulla pagina del sito. La bottiglia non l’ho aperta subito, ma un anno dopo mio cognato, grande amante di whisky, è venuto a trovarmi; era la fine del 2016, e io avevo appena lasciato il lavoro, perché avevo capito che stavo lavorando troppo e volevo cambiare qualcosa nella mia vita. Lui mi ha detto: “Steffen, apriamo un rum interessante!”: l’unica bottiglia non aperta che avevo era il Caroni. Abbiamo pensato entrambi che fosse molto buono, ma mio cognato è andato assolutamente fuori di testa: “Ma è meraviglioso, assolutamente incredibile, quanto costa?”. Io gli ho risposto: “Non molto, l’ho comprato solo per non pagare le spese di spedizione in un ordine, ma aspetta, faccio una ricerca su Google”. Sono rimasto basito, il Caroni ha prezzi diversissimi e io mi sono chiesto, perché? La mia ricerca è cominciata.

Ci racconti qualcosa su questo libro? Sappiamo che ti ci sono voluti degli anni per finirlo. Quanto è stato difficile lavorarci, e quali sono i contenuti di cui sei più orgoglioso?

Sì, sono incappato in questo progetto. Agli inizi non è stato facile perché era il mio primo progetto per un libro, e alcuni non mi hanno preso sul serio. Ma dopo cinque anni di ricerca a tempo pieno le cose sono cambiate rapidamente. Luca è stata una delle persone che hanno creduto in me fin dall’inizio. Non dimenticherò mai la prima volta che sono venuto a Genova e Luca mi ha detto: “Ecco qui il fascicolo con tutta la corrispondenza mail tra Velier e Rudy Moore, tutte le fatture, le informazioni di imbottigliamento e molto altro su Caroni”. Io ho chiesto: “Posso fotografare tutto?” e Luca ha detto: “Naturalmente!”. Questa disponibilità è stata incredibile per me e ne sono molto grato: è stata la pietra miliare del mio lavoro, da cui ho costruito tutto.

Durante la pandemia di Covid-19 molte persone sono state in lockdown: a Trinidad era particolarmente rigido, e le persone si annoiavano. Per me è stata quasi una benedizione, perché sono riuscito a fare delle interviste incredibilmente approfondite con alcuni ex impiegati Caroni.

La cosa che mi rende particolarmente orgoglioso è proprio il libro in sé, poi ci sono le molte amicizie sviluppate negli anni, e le centinaia di lettere lusinghiere a proposito di questo libro ricevute da ogni parte del mondo.

Libro Caroni, storia di un rum leggendario

Quali sono le scoperte più importanti che hai riportato nel tuo libro?

Oh, ce ne sono molte. Caroni ha chiuso nel 2003, e ogni persona che ho intervistato ha potuto parlarmi molto apertamente, dato che non c’erano più segreti commerciali da proteggere. Ci sono degli approfondimenti che non hanno a che fare solo con Caroni, ma con tutta l’industria del rum. Nel libro ci sono molte più informazioni di quante si possano immaginare. Dalla produzione al marketing degli oltre 18 000 barili. Per esempio: tra il 1982 e il 1985 in alcune botti è stato aggiunto del Paxarette, un concentrato di Sherry, per l’invecchiamento. È ciò che rende il Caroni 1982 Velier a 77.3% una bottiglia così straordinaria. Una vera esplosione di gusto al palato, che non farebbe mai pensare a un contenuto alcolico così elevato.

Uno dei contenuti più preziosi nel tuo libro affronta il problema delle falsificazioni e delle notizie false su Caroni. Hai dei consigli per evitare di essere ingannati?

Ho dedicato un capitolo a questo aspetto nel libro. Secondo me il problema principale è l’ossessione delle persone per il collezionismo. Non si può comprare una bottiglia su Facebook per alcune migliaia di euro da qualcuno che non si conosce, semplicemente guardando una foto e mandando subito il denaro al venditore, che potrebbe essere un truffatore e non avere nemmeno la bottiglia, e tutto solo per assicurarsi che nessun altro metta le mani su quella bottiglia. Per me la cosa più importante è la sensazione istintiva. Se mi sembra che ci sia qualcosa che non va con una bottiglia, allora probabilmente è così. Se non conoscete il venditore dovreste sempre chiedere più fotografie della bottiglia, e se non le manda è sempre un indizio che non ce l’abbia veramente. Se c’è una pellicola sulla capsula, dovrebbe rimuoverla per controllare che sia tutto ok. Il problema principale sono le bottiglie vuote che sono state riempite di nuovo. Si possono riconoscere dalle tracce di rum sull’etichetta, lasciate dalle gocce colate sulla bottiglia durante il versamento.

Se volete una valutazione potete contattarmi liberamente al mio indirizzo mail: steffen@caronirum.de

Una domanda molto personale per finire: hai un tuo Caroni preferito?

Questa è una domanda che mi viene fatta spesso. Il Caroni mi piace tutto, ma uno dei miei preferiti è il Velier NO SMOKING. Questo potrebbe infastidire qualche fan, ma a me piacciono le cose ‘sporche’… Il gusto è una cosa molto personale e varia moltissimo. È per questo che non ho parlato di gusto nel mio libro, e ho reso il libro interattivo. Sotto ogni immagine degli imbottigliamenti c’è un QR code scannerizzabile che contiene le note di degustazione e il punteggio per la rispettiva bottiglia. RumX ha reso possibile questa cosa nella comunità globale del rum.

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